Luca Alinari
Luca Alinari è stato un pittore italiano tra i più originali del secondo Novecento, nato a Firenze il 27 ottobre 1943 e scomparso nella stessa città il 15 marzo 2019. Autodidatta, iniziò la sua attività artistica alla fine degli anni Sessanta, debuttando nel 1968 con una personale alla Galleria Inquadrature di Firenze. Fin dai suoi esordi si distinse per una forte propensione alla sperimentazione tecnica e visiva: nelle sue opere mescolava collage, decalcomanie, colori fluorescenti e trasposizioni fotografiche, attingendo all’immaginario della Pop Art e del Neodada, ma trasformandolo in qualcosa di profondamente personale e visionario.
Negli anni Settanta, Alinari elaborò un linguaggio pittorico onirico, fatto di paesaggi sospesi, atmosfere fiabesche e soggetti surreali, che lo resero riconoscibile e apprezzato nel panorama italiano. La sua pittura si sviluppava come una sorta di narrazione fantastica, dove ogni elemento sembrava uscire da un sogno o da una fiaba psichedelica. Negli anni Ottanta arrivarono i riconoscimenti istituzionali: partecipò alla Biennale di Venezia del 1982 e, nel 1985, all'XI Quadriennale di Roma. In questo periodo la sua poetica si fece ancora più raffinata, con accostamenti tra superfici materiche e campiture levigate che rafforzavano l’impatto visivo delle sue immagini.
Nel corso degli anni, Alinari fu protagonista di numerose mostre in Italia e all’estero. Nel 1990 dipinse il "cencio", ovvero il drappo, per il Palio di Siena, un riconoscimento riservato ad artisti di spicco. Nel 1993 il Palazzo Reale di Milano gli dedicò un’importante mostra antologica che consolidò la sua fama nazionale. Sei anni dopo, nel 1999, il suo autoritratto venne acquisito dal prestigioso Corridoio Vasariano della Galleria degli Uffizi. Negli anni Duemila, Alinari continuò a esporre con successo: nel 2009 presentò 45 opere in una tournée espositiva in Cina (a Pechino, Shanghai e Kunshan), mentre nel 2011 realizzò il logo per i Mondiali di ciclismo 2013 che si svolsero in Toscana.
L’ultima fase della sua carriera fu segnata da premi e riconoscimenti, come il Gonfalone d’Argento ricevuto nel 2018 dalla Regione Toscana. Dopo la sua morte, nel 2019, sono stati numerosi gli omaggi alla sua figura: tra questi, una mostra postuma del 2021 a Conversano, curata dal figlio Filippo, e una lapide commemorativa posta nel Cimitero delle Porte Sante a Firenze, decorata con simboli ricorrenti nella sua pittura — come il pino e il cipresso.
Luca Alinari ha saputo unire la forza visiva della pittura contemporanea con una narrazione poetica e visionaria, posizionandosi come un punto d’incontro tra Pop Art, surrealismo magico e neofigurazione italiana. Il suo lavoro ha ispirato e affascinato critici e scrittori come Alfonso Gatto, Edoardo Sanguineti, José Saramago e Goffredo Parise. La sua arte continua a vivere come un viaggio immaginario dentro mondi colorati, ironici e profondamente umani.
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